Cardiochirurgia in Montevergine. Diminuisce la mortalità, tasso all’1,5 %

La Divisione di Cardiochirurgia rappresenta da oltre trent’anni una delle eccellenze della Clinica Montevergine e’ guidata dal dottor Carlo Zebele, chirurgo formatosi nelle più prestigiose scuole olandesi e britanniche, e brillante esempio di  ”cervello in fuga”, che ha accettato la sfida di tornare in  Italia. Il prestigioso reparto, fiore all’occhiello della Montevergine spa, è stato inserito nella lista delle sedici strutture di eccellenza redatta dal Ministero della Salute secondo i severi parametri del decreto Balduzzi, e proprio sotto la guida del cardiochirurgo, il dott. Zebele, ha migliorato gli standard di mortalità, arrivando ad un tasso dell’1.5%. Soltanto nell’anno in corso sono state circa 500 le procedure eseguite, in regime di mini invasività, che non si limita alla scelta di accessi chirurgici alternativi e di carattere puramente estetico (+ 25%), ma si estende all’utilizzo di tecniche e dispositivi che aumentano la tollerabilità delle procedure chirurgiche. Più dell’86% delle procedure di rivascolarizzazione miocardica sono state eseguite a cuore battente off-pump ed il crescente utilizzo (+30%) delle strategie ibride ( bypass aorto-coronarico con accesso mini-invasivo associato ad angioplastica coronarica). Coniugando i benefici della chirurgia con quelli della cardiologia interventistica si riduce il tasso di complicanze post-operatorie e si garantisce un più veloce ed efficace recupero funzionale. Si è registrato, inoltre, un deciso incremento (+20%) della chirurgia mitralica ricostruttiva sempre più spesso eseguito in accesso mini-toracotomico (circa il 50% sul totale delle procedure di valvuloplastica), che per il paziente si è tradotto in una riduzione significativa del dolore post-operatorio e dei tempi di degenza ospedaliera.  Infine, è stato implementato l’utilizzo di nuovi sostituti valvolari aortici biologici a rapido rilascio, che hanno decisamente migliorato i risultati sui pazienti ultra ottantenni. L’entusiasmo di un giovane responsabile e l’impegno di cardiochirurghi, anestesisti, cardiologi, infermieri e tecnici, e la buona reputazione del nostro centro, hanno fatto si che si alzasse l’asticella di gradimento della sanità in Campania con la conseguente diminuzione dei cosiddetti viaggi della speranza.   

 

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